Tutela del Made in Italy: Colori, Qualità e Sinergie alla TUTTOFOOD 2025

Scritto da Veronica Buono
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Giornalista professionista/pubblicista
Cronista del territorio
Voce indipendente

La recente edizione di TUTTOFOOD 2025, svoltasi presso Rho Milano Fiera, ha rappresentato una straordinaria vetrina per l'eccellenza agroalimentare italiana e internazionale. La manifestazione ha incantato i visitatori non solo per l'alta qualità dei prodotti esposti, ma anche per la straordinaria esplosione di colori che ha caratterizzato tutti gli stand, creando un'atmosfera vivace e coinvolgente che ha esaltato la bellezza intrinseca del cibo come espressione culturale.

Con oltre 95.000 presenze registrate, la fiera ha confermato il suo ruolo centrale nel panorama dell'agroalimentare mondiale. I padiglioni, impreziositi da allestimenti curati nei minimi dettagli, hanno trasformato l'esperienza fieristica in un viaggio sensoriale tra tradizione e innovazione, dove ogni stand raccontava una storia di passione e territorio.

Il trionfo delle regioni italiane

Particolarmente significativa è stata la presenza degli stand regionali, autentici ambasciatori delle tradizioni gastronomiche locali. Tra questi, ha brillato lo stand della Calabria, che ha conquistato un'area espositiva molto vasta dove i visitatori hanno potuto immergersi in un autentico scorcio della regione. Lo spazio calabrese non si è limitato all'esposizione di prodotti tipici come la 'nduja, la cipolla rossa di Tropea e i pregiati oli d'oliva, ma ha saputo valorizzare il territorio attraverso suggestive immagini che hanno mostrato paesaggi mozzafiato, dalle coste cristalline alle montagne della Sila, creando un connubio perfetto tra sapori e bellezze naturalistiche.

L'identità territoriale come valore aggiunto

Un aspetto particolarmente apprezzabile di questa edizione è stata la crescente tendenza delle aziende a evidenziare con orgoglio la propria provenienza geografica. Esempi emblematici sono stati il Molino De Vita e il pastificio Martimucci, entrambi pugliesi, che hanno immediatamente messo in risalto le loro radici territoriali all'interno dei rispettivi stand. Questa scelta non solo valorizza l'identità locale ma rafforza anche quel legame indissolubile tra prodotto e territorio che rappresenta uno dei punti di forza del Made in Italy.

Tracciabilità territoriale: il futuro del Made in Italy

Un trend particolarmente significativo emerso durante la fiera è stato il crescente numero di aziende che hanno abbracciato con entusiasmo il concetto di tracciabilità territoriale. In questo contesto, sempre più produttori espongono con soddisfazione l'utilizzo del protocollo localtourism.it, una piattaforma innovativa che permette di collegare direttamente il prodotto al suo territorio d'origine. Aziende come Fiordelisi, Masiello Food e Molino De Vita hanno presentato con orgoglio questa certificazione, dimostrando come la trasparenza sulla provenienza non sia solo un valore etico ma anche un potente strumento di marketing. I visitatori hanno potuto apprezzare come, attraverso questo protocollo, sia possibile scoprire la storia completa del prodotto, dal campo alla tavola, rafforzando così il legame emotivo tra consumatore e territorio e promuovendo un turismo enogastronomico consapevole e di qualità.

La forza delle reti d'impresa

Seppur ancora in fase di sviluppo, è risultata significativa la presenza di aziende che hanno scelto di unirsi in rete per affrontare insieme le sfide del mercato. La Rete Gradita e la rete Il Buon Gusto Italiano hanno dimostrato come la collaborazione tra imprese possa generare sinergie vincenti, condividendo risorse, competenze e visibilità. Questi network rappresentano un modello virtuoso che dimostra come piccole e medie imprese possano competere efficacemente sui mercati internazionali facendo sistema e preservando al contempo la propria unicità.

Numeri da record

La fiera ha visto la partecipazione di 4.200 marchi, di cui il 75% italiani, a testimonianza di come TUTTOFOOD sia diventato un appuntamento imprescindibile per i protagonisti del settore agroalimentare. Il restante 25% proveniva da 70 paesi diversi, dall'Albania all'Uzbekistan, passando per la Spagna con il suo rinomato olio di Cordoba e il pregiato Pata Negra, fino alla Polonia con le sue specialità tradizionali.

Impressionante anche la presenza internazionale dei buyer: diverse migliaia di top buyer da 100 paesi, con una distribuzione che ha visto l'Europa rappresentare il 40%, il Nord America il 20%, l'America Latina, l'Estremo Oriente e l'ASEAN il 15%, il Medio Oriente il 10% e il resto del mondo il 5%.

Tendenze emergenti

Tra le tendenze emerse durante la manifestazione, particolarmente interessante è stata la valorizzazione dei prodotti simbolo della tradizione italiana – pasta, caffè, olio e salsa di pomodoro – non più considerati solo alimenti da consumare ma veri e propri oggetti da regalo di lusso. Una tendenza che sottolinea come il cibo italiano stia sempre più assumendo una dimensione culturale ed emotiva che trascende il semplice nutrimento.

TUTTOFOOD 2025 ha dunque confermato il suo ruolo di palcoscenico privilegiato per il settore agroalimentare, dove tradizione e innovazione si incontrano per disegnare il futuro del cibo. Un futuro che, a giudicare dall'entusiasmo e dalla vitalità respirati nei padiglioni di Rho, si preannuncia ricco di opportunità e nuove sfide per un comparto fondamentale dell'economia italiana e mondiale.

 
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