Senato della Repubblica - 30 giugno 2025
In un'Italia che oggi più che mai cerca nelle proprie radici la forza per costruire un domani di coesione e identità condivisa, si è svolta questa mattina nella solenne cornice del Senato della Repubblica la conferenza stampa "Prodotti Agroalimentari Tradizionali – Strumento per la valorizzazione della cultura e promozione del territorio", un evento che ha saputo coniugare riflessione istituzionale e visione strategica per il futuro del nostro patrimonio enogastronomico. Promossa dalla Senatrice Anna Maria Fallucchi, in stretta collaborazione con Cooking Solution e una rete capillare di attori istituzionali e territoriali, l'iniziativa odierna ha posto sotto i riflettori il valore insostituibile dei PAT – Prodotti Agroalimentari Tradizionali, elevandoli dal rango di semplici eccellenze gastronomiche a quello di testimoni autentici delle comunità rurali, custodi dei paesaggi agricoli storici e narratori delle culture locali che pulsano nel cuore dell'Italia profonda.
Il Sud e le identità che resistono
L'incontro odierno metterà in evidenza come il Mezzogiorno d'Italia rappresenti un laboratorio straordinario di biodiversità e tradizioni agroalimentari, con testimonianze che hanno ribadito l'urgenza contemporanea di tutelare i prodotti identitari come leve strategiche di sviluppo sostenibile, inclusivo e profondamente radicato nei luoghi di origine. Durante i lavori è emersa con chiarezza l'importanza cruciale di un approccio che sappia andare ben oltre la logica meramente promozionale, per dare finalmente voce autentica ai saperi artigiani che rischiano l'estinzione, alle storie personali dei produttori che ogni giorno sfidano la globalizzazione, alle connessioni profonde e spesso invisibili fra cibo, paesaggio e tradizione orale che si tramanda di generazione in generazione. Come emerso dal dibattito, i PAT non sono e non possono essere ridotti a semplici prodotti da etichettare e commercializzare: sono racconti viventi da ascoltare con rispetto, terre da camminare con consapevolezza, gesti antichi da tramandare con orgoglio. Dietro ogni cicoria che spunta nei campi, ogni pane che lievita nei forni di paese, ogni olio che cola dalle presse tradizionali, c'è una comunità intera che resiste alle pressioni dell'omologazione e che merita oggi più che mai di essere messa al centro delle politiche pubbliche e della comunicazione culturale del nostro Paese.
Istituzioni, territori e una visione comune per il futuro
Accanto alla Senatrice Fallucchi, hanno preso la parola nella giornata odierna autorevoli esponenti del mondo politico, agricolo e culturale: Tonia Spina, Consigliera della Regione Puglia, Angelantonio Angarano, Sindaco di Bisceglie, Vito Malcangio, Sindaco di Canosa di Puglia, e Vincenzo Patruno, Presidente di FedAgriPesca Puglia, insieme a numerosi altri rappresentanti istituzionali. Moderati con competenza dalla giornalista e food blogger Barbara Politi, gli interventi di oggi hanno dato corpo concreto a un dialogo sincero e operativo tra le istituzioni centrali e i territori periferici, con l'obiettivo ambizioso di costruire una mappa condivisa e strategica per la tutela attiva e la promozione innovativa dei prodotti tradizionali italiani. Con il sostegno determinante di Confcommercio Bisceglie, delle Pro Loco di Bisceglie e Canosa, dell'associazione Cicoriella Puntarelle Molfettese, di numerosi produttori locali coraggiosi e degli istituti alberghieri pugliesi sempre più sensibili a questi temi, l'evento odierno ha dimostrato con evidenza come il tema dei PAT sia oggi capace di mobilitare energie fresche, competenze trasversali e passioni autentiche che attraversano generazioni diverse.
Oltre l'etichetta di oggi, la dignità della terra di domani
Nell'epoca contemporanea della globalizzazione accelerata e dell'omologazione culturale che sembra inarrestabile, parlare oggi di PAT significa assumere una posizione netta in difesa della biodiversità agricola, delle storie locali che rischiano di perdersi e dei piccoli mondi resistenti che costituiscono l'ossatura profonda del nostro Paese. Ma significa anche e soprattutto costruire futuro concreto: occupazione giovanile qualificata nei territori marginali, turismo esperienziale di qualità, educazione alimentare consapevole, sostenibilità ambientale reale. Un patrimonio straordinario che non può più rimanere ai margini delle politiche nazionali ed europee, ma deve conquistare oggi il posto centrale che merita. La conferenza ha sottolineato come raccontare questi patrimoni viventi non sia soltanto un dovere civile verso le generazioni future, ma rappresenti un atto insieme politico, poetico e assolutamente necessario per la sopravvivenza della nostra identità culturale.
In cammino da oggi verso un'alleanza delle radici
L'incontro di oggi al Senato della Repubblica ha confermato con chiarezza che il futuro dell'Italia passa necessariamente anche attraverso i suoi piccoli prodotti dimenticati, i suoi borghi che resistono allo spopolamento, le sue masserie che custodiscono saperi millenari e i suoi paesaggi agricoli che rappresentano opere d'arte viventi. Ma perché tutto questo patrimonio immenso abbia una forza reale nel mondo contemporaneo, servono oggi più che mai reti di senso condivise, progetti operativi di lungo periodo, una nuova alleanza strategica tra istituzioni lungimiranti, imprese responsabili, cultura impegnata e comunicazione autentica. L'evento ha tracciato la strada per un impegno rinnovato nella valorizzazione dei territori che resistono con il cuore pieno di speranza, il sapere tramandato dalle generazioni precedenti e il gusto che non mente mai.
Perché i prodotti tradizionali della nostra terra non sono mai nostalgia sterile del passato che fu, ma rappresentano oggi i semi più fertili per un futuro radicato, giusto e finalmente sostenibile.